Di questo passo si rischia di distruggere totalmente il verde e gli alberi che ancora proteggono le nostre regioni, di guardare solo foreste annerite e percorsi naturali ricoperti da rami morti e foglie bruciacchiate.
Il 2025 è un anno da bollino rosso per le foreste campane, messe sotto scacco dall’ impennata degli incendi e dall’ accelerata della crisi climatica. I dati raccolti da Legambiente nel suo nuovo report, e presentati a Roma all’VIII Forum Foreste, restituiscono un quadro poco felice: in Campania, incrociando i dati EFFIS da satellite Sentinel 2 che tengono conto anche degli incendi sotto gli 30 ettari, da inizio anno al 15 ottobre sono bruciati 6.129 ettari(+13% rispetto lo scorso anno) in 185 eventi, quarta regione in Italia dopo Sicilia, Calabria, Puglia.
A livello provinciale Salerno guida la classifica con 1929 ettari bruciati seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392. All’impennata degli incendi, si affianca l’accelerata della crisi climatica che contribuisce a rendere le foreste più fragili e vulnerabili con eventi meteo estremi sempre più intensi, ondate di siccità, e un’estate 2025 che per l’Italia, secondo Copernicus, è stata la quinta più calda registrata dal 1950 ed è stata segnata da un’anomalia termica di +1,62°C.

Per Legambiente ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari. Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali.

Dall’VIII Forum Foreste Legambiente chiede al Governo Meloni più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre capisaldi: la lotta alla crisi climatica; il contrasto e la prevenzione agli incendi attraverso una governance dei rischi appropriata, un’adeguata gestione e attività di pianificazione del paesaggio forestale; la piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.









