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Campania Coraggiosa: sporcarsi le mani nella materia viva del presente

Il 28 maggio 2025 il complesso Domus Ars ha ospitato la II edizione del “Premio Campania Coraggiosa”.

Parlare del Mezzogiorno d’Italia senza scivolare nei cliché è un esercizio di equilibrio, spesso frustrante, ma assolutamente imprescindibile. Perché sì, c’è una parte di Sud che si arrende, che parte e va via o che implode sotto il peso di contraddizioni irrisolte. Ma c’è anche un’altra parte — più silenziosa, ma non per questo meno viva — che sceglie di restare. È proprio a questa parte che si rivolge il Premio Campania Coraggiosa, e lo fa con una forza narrativa che va oltre la celebrazione: diventa sguardo, atto culturale, e perfino gesto politico, nel senso più alto e nobile del termine.

Il contesto in cui tutto questo prende forma è già di per sé un manifesto: la Domus Ars, nel cuore antico di Napoli. Uno spazio che è insieme memoria e possibilità, un complesso nel quale più di venti storie si sono incontrate, raccontate, attraversate. Tutto, sotto lo sguardo di Ferdinando Sorrentino, promoter culturale, che opera costantemente nella creazione di reti artistiche e sociali, ideatore e direttore artistico della rassegna e con la ottima conduzione di Pina Stendardo — giornalista professionista con una profonda attenzione ai temi culturali, artistici e sociali — il Premio ha dato voce a professionisti, educatori, medici, artisti e attivisti che condividono una scelta netta: investire tempo, energia e talento nella propria terra.

Non vogliamo fare beneficenza con le storie di chi è rimasto“, ha detto Sorrentino, “vogliamo costruire una nuova narrazione, in cui restare non è più l’opzione minore, ma quella strategica, quella d’amore“.

Hanno piacevolmente intrattenuto il pubblico presente i giovani talenti dell’ensemble “L’Atlante Musica Arte e Spettacolo”. Pubblico che ha potuto ammirare l’esposizione artistica di quattro pittori: Caliendo Gioia, Infante Gianluigi, Panariello Giuseppe e Gerardo Trattelli. Completata dalla presenza delle alunne del “Caselli – Palizzi”, allieve del Maestro d’Arte Domenico Sepe.

Prima di cominciare le premiazioni, c’è stato, però, un momento che ha gelato l’aria: il ricordo di Martina Carbonaro, quattordici anni, ulteriore vittima di femminicidio in Campania. Il Premio, in silenzio, si è fatto memoria. Perché anche la cultura, la medicina, l’arte, il giornalismo, il diritto devono prendere posizione. Devono scegliere da che parte stare!

Sezione: medicina con l’anima
La sezione dedicata alla medicina è stata tra le più dense della serata. Perché si è parlato non solo di scienza, ma di responsabilità sociale, di cura come dimensione etica prima ancora che clinica.

  • Il Francesco Corcione, riferimento internazionale nella chirurgia oncologica mini-invasiva, è stato premiato per la sua attività didattica, che ha messo in collegamento oltre 200 chirurghi in tutto il mondo.
  • Il Raffaele Mariella, invece, ha spostato l’attenzione su un tema urgente ma spesso ignorato: l’impatto delle microplastiche sulla salute umana. Uno scenario di frontiera, che apre interrogativi anche politici, oltre che sanitari.
  • Il Felice Pirozzi, direttore della UOC Chirurgia II del Cardarelli, ha portato l’innovazione robotica dentro il più grande ospedale del Sud.
  • Il Paolo Papa, medico chirurgo odontoiatra, comunicatore e fondatore del magazine Life and News, ha parlato di una medicina che dialoga con il territorio, che forma e informa.

Sezione: giustizia e istituzioni
In un’epoca in cui la fiducia nella pubblica amministrazione vacilla, premiare chi opera con trasparenza e senso civico è un atto necessario.

  • Il Procuratore aggiunto di Roma, Dott. Giovanni Conzo, è stato premiato per il suo legame profondo con i territori più complessi.
  • Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli, che grazie alle sue politiche territoriali è diventato un punto di riferimento per le politiche ambientali integrate.
  • Sergio Lo Masto, impegnato nell’emergenza bradisismo dei Campi Flegrei.
  • Carmine Foresta, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, baluardo della legalità e della dignità professionale.

Sezione: scuola e formazione
Non si costruisce il futuro senza investire nella formazione. E non parlo solo di aule e banchi e più in generale delle infrastrutture, ma di visioni educative che mettono al centro la persona.

  • Luciana Esposito, giornalista investigativa e fondatrice di it, che da pochi giorni vive sotto scorta proprio per aver affrontato con decisione e passione i temi legati alla legalità ed al disagio giovanile nel quartiere di Ponticelli (Napoli) e che proprio a causa di queste attività ha subito minacce ed aggressioni fisiche e verbali.
  • Salvatore Iervolino, Dirigente del Comune di Napoli per il ciclo delle acque, riconosciuto per l’impegno tecnico-amministrativo nella tutela ambientale e del mare.
  • Il Avv. Raffaele Iervolino, fondatore della rete F.I.L.I.N.S., ha dato voce ad una scuola paritaria che non svende qualità e diritti, ma li intreccia con competenza e spirito comunitario.
  • La ssa Marisa Iavarone, pedagogista all’Università Parthenope, è stata premiata per il suo approccio inclusivo, orientato alla coesione sociale.

Sezione: arte, musica e teatro

Quella dell’arte non è una sezione accessoria, anzi! Perché è proprio in questa sezione che l’estetica si intreccia con l’etica e la scena diventa spazio di rivelazione.

  • Daniela Ioia, attrice e drammaturga, la cui sensibilità scenica tocca temi civili e sociali (tra le sue molteplici attività attoriali citiamo il ruolo di Rosa nella soap opera “Un posto al sole”).
  • Antimo Casertano, attore e drammaturgo, con una carriera professionale che si è sviluppata ricca quanto variegata, attraversando diversi generi e formati diversi, ognuno con un proprio impatto distintivo. Oggi lo ritroviamo tra i personaggi della soap “Un posto al sole” nei panni di un simpaticissimo “Pino il postino“.
  • Gianfranco Gallo, drammaturgo e attore interprete capace di rendere visibile l’invisibile, raccontando un Sud stratificato, profondo, mai banale. Molto attivo nel sociale e qui premiato assieme alla sua squadra di calcio giovanile.
  • Giuliana Avallone, artista ambientale che lavora con gli scarti, con ciò che è stato rifiutato: una metafora perfetta per il riscatto culturale che il Premio incarna.
  • Felice Iervasi, premiato per il suo contributo pionieristico nel panorama radiofonico campano, quale editore della prima emittente radiofonica nata a Brusciano (NA), un’iniziativa che ha rappresentato una svolta significativa nella comunicazione locale, offrendo una voce autentica e radicata nel territorio.

Sezione: imprenditoria e associazionismo

L’impresa, quando è fatta con etica e visione, è presidio di futuro ed il rimanere nel proprio territorio non significa rinunciare all’ambizione. Lo dimostrano, con i fatti gli imprenditori “coraggiosi” premiati in questa sezione.

  • Francesco Raucci, anima creativa che con la sua “Woodulke”, unisce design contemporaneo e artigianato campano, creando arredi che esprimono sostenibilità e identità territoriale. Ogni pezzo nasce da mani locali e da una filiera corta, trasformando il legno in racconto e cultura. Oltre alla produzione, promuove formazione e inclusione, facendo del design anche un atto sociale.
  • Salvatore Cafarelli, del Gruppo Tufano Euronics, azienda tecnologica che ha fatto della distribuzione un’eccellenza. Il premio celebra l’impegno del gruppo nel promuovere un modello di impresa etico e resiliente, capace di coniugare innovazione tecnologica, responsabilità sociale e sviluppo economico sostenibile nel territorio campano.
  • Daniela Paura, ha fondato l’associazione “Le creazioni di Sara Grassia” ispirandosi alla forza creativa di sua figlia Sara, affetta dalla sindrome di Down e colpita da leucemia. Durante i ricoveri, Sara realizzava braccialetti e collane, dando così origine ad un progetto solidale che finanzia spazi ludici negli ospedali pediatrici, come al Pausilipon di Napoli e il Bambin Gesù di Roma. L’iniziativa aperta al sociale ha trasformato il dolore personale di una madre, in un gesto di speranza concreta per migliorare la qualità della vita dei bambini ricoverati.

Sezione: dare voce ai narratori del cambiamento

Una delle sezioni più interessanti è stata quella dedicata al giornalismo ed all’attivismo sociale. Perché narrare e partecipare è un atto di responsabilità, specialmente al Sud.

  • Lello La Pietra, giornalista di lungo corso, autore attento e lucido, creatore ed animatore dell’associazione Giovani del Sud e direttore responsabile di Life and News Magazine. La sua figura è centrale nel panorama dell’informazione meridionale, sempre in prima linea per dare voce a chi non ha voce.
  • Carmela Manco, fondatrice dell’associazione “Figli in Famiglia”, è una figura centrale del terzo settore napoletano. Da oltre trent’anni lavora nel quartiere di San Giovanni a Teduccio offrendo sostegno concreto a minori e famiglie attraverso attività educative e sociali. Con impegno quotidiano e una lungimirante visione, ha trasformato la sua associazione in un presidio di inclusione, nel quale nessun bambino viene lasciato indietro.
  • Federico Grassi, attuale presidente del Basket Napoli, è un imprenditore e dirigente sportivo che ha guidato la rinascita del club portandolo ai vertici della Serie A. È riconosciuto per una gestione moderna e attenta al territorio, dove lo sport diventa veicolo di inclusione sociale e formazione per i giovani attraverso iniziative che coinvolgono scuole e comunità locali.
  • Andrea Santoro, presidente della “Fondazione Ad Astra Campania“, è attivo nella promozione sociale e culturale nei territori più fragili della regione. Attraverso progetti educativi, laboratori e iniziative di inclusione, sostiene giovani e famiglie, con particolare attenzione alle periferie. Apprezzato per la capacità di fare rete, è oggi un punto di riferimento nell’innovazione sociale in Campania.
  • Nucleo di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC), una componente fondamentale del sistema di volontariato italiano, costituito da soci dell’ANC — principalmente carabinieri in congedo, ma anche simpatizzanti — che mettono a disposizione la loro esperienza e professionalità per attività di prevenzione, soccorso e assistenza in situazioni di emergenza.

Tra i momenti più suggestivi della serata, quella degli allievi del maestro scultore Domenico Sepe autore, quest’anno, della scultura-premio consegnata ai celebrati del Premio “Campania Coraggiosa”. Ragazze e ragazzi che modellano, scolpiscono, imparano. Per un sapere che non si tramanda solo con le parole, ma con i gesti, gli sguardi, la presenza. “L’arte è una forma di fiducia”, ha detto Sepe. E non è solo una frase poetica: è una lezione di pedagogia.

Il premio “Campania Coraggiosa” non è un’eccezione. È una costellazione in espansione. È una rete di professionisti, attivisti, artisti, educatori che stanno costruendo — giorno dopo giorno — un altro Sud. Un Sud che non nega le difficoltà, ma che ha imparato a lavorarci dentro. A partire da sé stessi.

Modellare la propria esistenza come si modella la creta: ecco cosa ci dicono queste storie. Restare non è più resistenza passiva. È progettualità attiva. È la forma più concreta di speranza. E forse — chissà — il nuovo Rinascimento nasce proprio qui. Con lo sporcarsi le mani nella materia viva del presente.

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Carlo Di Somma
Carlo Di Sommahttps://www.digipackline.it/
Nato a Napoli, sono un copywriter ed un professionista SEO curioso e creativo. Con la passione per l’innovazione digitale, trasformo le sfide in opportunità grazie a strategie efficaci e soluzioni innovative. Sono alla costante ricerca di nuove conoscenze e mi considero un "eterno studente".

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