Il Consiglio Regionale della Campania ha dato il via libera alla legge che prevede una formazione articolata ed obbligatoria in tema di comunicazione con il paziente.
In pratica tutto il personale sanitario pubblico, afferente ad Aziende Ospedaliere o Territoriali della Campania dovranno integrare le proprie conoscenze tecnico professionali con quelle relazionali. Caso vuole che proprio il giorno dopo Sua Santità Leone XIV abbia sostenuto che l’intelligenza artificiale non sostituisce il medico, e che risulta importante il rapporto con il paziente.
Il Pontefice sostiene anche (Vatican News) il dialogo e la presenza fisica sono fondamentali nel rapporto tra chi cura e chi è curato.
Tornando alla Legge Regionale, il suo relatore, on. Giovanni Porcelli, ha sottolineato che, oltre le valenze di ordine etico, la comunicazione medico paziente risulta essere un fondamentale elemento in ambito management sanitario, assicurando notevoli vantaggi di ordine diverso, ovvero abbattimento dei contenziosi in ambito sanitario, miglioramento della compliance alle terapie, con fidelizzazione alle cure, cosa che comporta notevoli risparmi di spesa spesso pubblica dovuti a “viaggi della speranza” anche per
mancata o ridotta conoscenza delle risorse effettivamente presenti nella propria regione di residenza.
La dott.ssa Rosa Ruggiero, docente in ambito Master di Management Sanitario II Livello presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi d Napoli “Federico II”, animatrice di varie attività didattiche di elezione (ADE) presso la citata Università, oltre che a Salerno e presso la Vanvitelli, da anni è impegnata su questo fronte, ed è stata tra i promotori di questa legge.
“La corretta presa in carico del pazienze si fonda – sostiene Ruggiero -sul rapporto che il medico instaura col malato. Ascolto, accoglienza del bisogno, condivisione del percorso di cura sono essenziali per avere pazienti consapevoli, sereni, non inclini a cambiare farmaci e fidelizzato a percorsi ben consolidati. La legge regionale ha tutte le premesse per migliorare considerevolmente il vissuto dei pazienti, assicurando loro medici sempre più empatici e prossimi al bisogno assistenziale ma non solo”.
Fare i medici vuol dire curare, essere medici vuol dire prendersi cura, ovvero assistere i pazienti non solo con farmaci e terapie chirurgiche, ma anche condividendo scelte terapie, comprendendo la paura, gestendola e consentendo al paziente scelte consapevoli, con maggiore aderenza ai percorsi e buoni risultati sul piano assistenziale.
In Campania approvata la legge sulla comunicazione medico-paziente
La legge riconosce che una comunicazione efficace è parte integrante del percorso di cura, non un elemento accessorio
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