Il 2025, infatti, ci regala una versione speciale di questo plenilunio: sarà la Luna piena più bassa dell’intero anno, un fenomeno astronomico che merita uno sguardo attento e, se possibile, anche una bella fotografia. Non solo per la sua configurazione celeste, ma per il valore simbolico e culturale che questa Luna si porta appresso. E fidati, ce n’è più di quanto pensi.
Cominciamo dalle coordinate temporali: il plenilunio cadrà ufficialmente mercoledì 11 giugno 2025, alle ore 09:45 (ora italiana). Ma il momento migliore per godersi lo spettacolo sarà la sera precedente, martedì 10 giugno, poco dopo il tramonto. Lì, in quella finestra temporale tra luce e buio, la Luna sorgerà nel cielo sudorientale, abbracciando l’orizzonte in un lento cammino verso sud-ovest.
Sarà una Luna “bassa”, sì, e proprio per questo apparirà più grande e suggestiva, grazie a un effetto ottico noto come “illusione lunare”. E no, non è magia, è geometria: quando la Luna piena sorge in un periodo in cui il Sole è molto alto nel cielo, come accade attorno al solstizio d’estate, che nel 2025 cadrà il 21 giugno, il nostro satellite si colloca in una traiettoria più vicina all’orizzonte. Questo gioco di incastri celesti fa sì che la Luna attraversi il cielo con un’ampia parabola inclinata, offrendo un profilo spettacolare per buona parte della notte.
Dal punto di vista scientifico, la Luna della Fragola del 2025 presenta una configurazione doppia interessante. Oltre ad essere la più bassa dell’anno, sarà anche una delle più lontane dal Sole. Questo perché, nei primi giorni di giugno, la Terra si avvicina al punto più distante della sua orbita – l’afelio, che verrà raggiunto il 3 luglio. Poiché la Luna piena si verifica sempre quando il satellite si trova in opposizione al Sole, si troverà a una distanza di circa 152.200 km dalla nostra stella. Una posizione che accentua l’aspetto “intimo” e ovattato del fenomeno.
E se ti piace avere compagnia celeste durante l’osservazione, guarda poco sopra e a destra della Luna: Antares, la stella principale della costellazione dello Scorpione, sarà visibile in tutta la sua gloria rossastra. Un’accoppiata perfetta per gli appassionati di astrofotografia e per chi, semplicemente, ama riempirsi gli occhi.
Il nome “Luna della Fragola” non ha nulla a che fare con la colorazione del nostro satellite, che rimarrà del solito grigio perlaceo di sempre, ma proviene dalle tradizioni dei nativi americani. Per alcune tribù, il plenilunio di giugno segnava l’inizio della raccolta delle fragole selvatiche, un momento tanto importante da meritare un nome lunare.
In altre aree degli Stati Uniti, veniva chiamata “Hot Moon”, “Green Corn Moon” o “Blooming Moon”, tutte denominazioni che riflettono lo stretto legame con il ritmo agricolo e naturale delle stagioni. In Europa, i nomi non erano da meno: gli anglosassoni parlavano di “Mead Moon” o “Flower Moon”, mentre in ambito celtico si diffondevano appellativi come “Rose Moon” e “Horse Moon”. In sintesi: giugno è il mese in cui la Luna diventa metafora, specchio della vita rurale, simbolo di abbondanza e di passaggio.
Non serve essere astrofili incalliti per godersi il momento. Bastano tre ingredienti: un cielo sereno, poca luce artificiale e la voglia di rallentare. Che tu sia su una spiaggia, in collina o semplicemente sul terrazzo di casa, cerca un punto di osservazione rivolto a sud-est. Lì sorgerà la Luna, lenta e silenziosa, mentre il giorno lascerà spazio alla notte.
Se hai un binocolo, tanto meglio. Una reflex con treppiede? Perfetta. Ma anche uno smartphone moderno, in modalità notturna, può fare il suo sporco lavoro. E se ti va di condividere l’esperienza, portati dietro qualcuno. Perché certi cieli, va detto, sono ancora più belli se visti in due.
In un’epoca in cui tutto accelera e il cielo sembra essere diventato solo lo sfondo delle nostre notifiche, eventi come la Luna di Fragola ci offrono una rara occasione: alzare lo sguardo per ritrovare il tempo. Guardare qualcosa che non ci chiede nulla, se non attenzione. E magari, proprio in quel momento, riscoprire una connessione più antica del digitale, più silenziosa del traffico e più profonda di mille parole. Il 10 giugno, quindi, prenditi un momento. Esci, cerca l’orizzonte, spegni lo smartphone e guardala salire.
La Luna non ha fretta, e nemmeno tu dovresti averne.