Ecco, questo è il momento giusto! Non quello perfetto, non quello consigliato dai guru del benessere, ma il momento vero, quello che hai davanti. Perché anche quando sembra tardi, si può ancora scegliere di vivere meglio, più a lungo, con più lucidità e meno malanni. Il tempo c’è. Basta decidere di usarlo bene.
Facciamola chiara e semplice: ci sono cinque fattori di rischio che si mangiano la nostra aspettativa di vita in buona salute. E non parlo di concetti astratti, ma di fumo, ipertensione, colesterolo alto, diabete e peso fuori controllo. Tutti modificabili, tutti sotto il nostro potere decisionale. Nessuna condanna scritta nel DNA, solo abitudini che, sommate nel tempo, fanno o disfano il nostro futuro.
Secondo la rilevante ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine — ricerca alla quale ha contribuito anche l’Italia con i dati del progetto CUORE dell’ISS — questi cinque fattori di rischio incidono da soli su circa la metà dell’impatto complessivo delle patologie cardiovascolari. In altre parole, metà dei casi di infarto e ictus nel mondo potrebbero essere evitati con semplici ma costanti scelte quotidiane più consapevoli.
La vera novità di questo studio, però, è un’altra: anche chi inizia a prendersi cura di sé dopo i 55 anni può ottenere benefici enormi. Non parliamo di promesse da depliant, ma di anni di vita reale, vissuti senza malattie. Nello specifico, per chi smette di fumare o controlla la pressione tra i 55 e i 60 anni si guadagnano fino a 2,4 anni in più di vita senza patologie cardiovascolari (per le donne) e 1,2 anni per gli uomini. Chi ha detto che è troppo tardi per iniziare si sbagliava. E non di poco.
Oltre due milioni di individui, distribuiti in 133 gruppi di studio, 39 nazioni e 6 continenti sono numeri che fanno girare la testa, ma servono a dare peso alle conclusioni dello studio. La ricerca realizzata dal Global Cardiovascular Risk Consortium e presentata all’American College of Cardiology, rappresenta una delle indagini più complete mai condotte sul tema. E sì, come dicevamo, anche l’Italia ha fatto la sua parte. Grazie al progetto CUORE dell’Istituto Superiore di Sanità, abbiamo contribuito con discreto campione di dati della popolazione italiana adulta. E non è poco!
Le differenze esistono e meritano di essere evidenziate. Le donne che a 50 anni non presentano alcuno dei cinque fattori di rischio sviluppano patologie cardiovascolari ben 13,3 anni dopo rispetto alle loro coetanee a rischio, e vivono in media 14,5 anni in più. Gli uomini ottengono benefici leggermente inferiori, ma comunque significativi: +10,6 anni senza malattie e +11,8 anni di aspettativa di vita complessiva. Non si tratta solo di quantità, ma di qualità della vita guadagnata.
Tra tutti i fattori analizzati, due spiccano per impatto: la pressione arteriosa e il fumo. Sono quelli che, singolarmente, restituiscono il maggior numero di anni di vita in salute. E la cosa interessante è che il cambiamento è possibile, anche senza farmaci, attraverso modifiche allo stile di vita: meno sale, più movimento, gestione dello stress, supporto psicologico e ambientale per smettere di fumare. Non parliamo di miracoli, ma di strategie concrete e documentate.
Il ruolo decisivo è dato dallo stile di vita: mangiare meglio, muoversi ogni giorno e dormire bene. Lo sappiamo tutti, ma quanti di noi lo fanno davvero? Una dieta povera di sale e ricca di verdure, frutta, legumi e cereali integrali può abbassare la pressione più di una pillola. Camminare mezz’ora al giorno migliora la circolazione, riduce la glicemia e aiuta a mantenere un peso sano. Eppure, dai dati preliminari dell’ultima Italian Health Examination Survey 2023-2025, emerge che solo il 24% delle donne e appena il 10% degli uomini consuma meno di 5 grammi di sale al giorno. C’è ancora tantissima strada da fare.
Scegliere di vivere meglio è un atto di responsabilità verso sé stessi. Non esistono scorciatoie. Ma esistono strade percorribili, anche dopo i cinquanta. Scegliere di smettere di fumare, tenere sotto controllo la pressione, muoversi un po’ di più, mangiare un po’ meglio, sono atti di cura. Non per gli altri, ma per sé stessi. Non è questione di moda salutista, ma di pragmatismo: vivere più a lungo e con meno acciacchi non è solo possibile, è auspicabile. E, a volte, è più semplice di quanto pensiamo.
Chi arriva a cinquant’anni con l’idea che “ormai è andata” si sbaglia. La buona notizia è che non serve stravolgere tutto. Basta cominciare da qualcosa. Oggi. Perché il futuro, volente o nolente, arriva lo stesso. Tanto vale farsi trovare pronti.
