Il nuovo Css sarà in carica per il triennio 2025-2028. Sono stati designati per acclamazione il presidente Alberto Siracusano e i vicepresidenti Annamaria Colao e Alberto Mantovani.
“Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistema sanitario nazionale. L’attuale Consiglio ne è una conferma e garantisce elevati profili scientifici e professionali. A tutti i membri del Consiglio auguro buon lavoro”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, aprendo la seduta di insediamento.
“Non mancherà – ha proseguito il ministro – il supporto delle strutture ministeriali e degli altri componenti di diritto del Consiglio. Inoltre, in conformità alla normativa di riferimento, provvederò a predisporre un elenco di esperti per le aree tematiche non rappresentate nella composizione del Consiglio”.”Un onore far parte del Consiglio Superiore di Sanità in qualità di Vicepresidente di Sezione” ha dichiarato il prof. Antonio Giordano scienziato internazionale e Presidente della Sbarro Health Research Organization, nominato tra diversi esperti, scelti per supportare il Ministero nelle decisioni sanitarie più rilevanti
“Ho avuto l’onore di partecipare ai lavori in collegamento video, a causa delle attività di ricerca e cooperazione internazionale che mi vedono impegnato. Porto con me l’esperienza maturata tra Italia e Stati Uniti con la Sbarro Health Research Organization, nella convinzione che la ricerca debba servire chi ha più bisogno.
Lavoreremo per rafforzare il legame tra scienza e salute pubblica – ha proseguito Giordano- perché il sapere non resti chiuso nei laboratori, ma arrivi a chiunque, ovunque.
Nei prossimi mesi condividerò aggiornamenti sull’andamento dei lavori e sui temi centrali che affronteremo. La scienza deve essere al servizio delle persone. E l’Italia ha bisogno di una sanità che guardi al futuro con coraggio e competenza”.
Il Consiglio superiore di sanità svolge funzioni sia consultive sia propositive nei confronti del dicastero ed esprime pareri tecnico-scientifici, ove richiesto (e, comunque, ogni volta sia obbligatorio per legge), a beneficio del ministro, delle direzioni generali del ministero, oltre che dell’Autorità giudiziaria, ove quest’ultima ritenga necessario interpellarlo per dirimere contenziosi.
Oltre 150 anni di storia.
Il Regio Consiglio superiore di sanità fu istituito nel 1847 nel Regno di Sardegna col compito di “vegliare all’esercizio della medicina e della chirurgia, non che della ostetricia, della flebotomia e della farmacia”. Oltre a un Presidente, di diritto il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Torino, ne facevano parte 12 membri (6 ordinari e 6 straordinari), più il “conservatore del vaccino” per il vaiolo. L’istituto fu ereditato dal Regno d’Italia attraverso la legge di unificazione amministrativa del 20 marzo 1865 n. 2248, la cosiddetta «Legge Ricasoli», ereditato quindi successivamente dalla legislazione della Repubblica italiana.