"Più vita alle notizie"
mercoledì, 2 Luglio 2025
Banner 728x90: Web Napoli Agency
mercoledì, 2 Luglio 2025
Manchette di sinistra
"Più vita alle notizie"
Manchette di destra
Banner 728x90: Web Napoli Agency
HomeCucinando e MangiandoLa pizza è sempre più “salata”, ma non nel gusto

La pizza è sempre più “salata”, ma non nel gusto

Chiunque viva in Italia – o anche solo ci sia passato per un paio di giorni – sa che la pizza non è soltanto un alimento. È un rito collettivo, una certezza gastronomica, una dichiarazione d’identità. Insomma, un po’ come il caffè, la pizza ci dice molto più di quanto crediamo su come viviamo, cosa valorizziamo e – oggi più che mai – quanto siamo disposti a spendere per un’esperienza apparentemente semplice.

Eppure, negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. Non nel cuore della pizza, ma nel suo prezzo. Quella che era una soluzione democratica, capace di mettere d’accordo famiglie, studenti e gourmet, sta progressivamente diventando un piccolo lusso.

Secondo un’indagine condotta dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), basata su dati Istat elaborati dal Mimit, il costo medio di un pasto in pizzeria – intendendo una margherita, una bevanda, coperto e servizio – ha raggiunto quota 12,14 euro a persona. In sei anni, l’aumento è stato del +18,3%. Tradotto: oggi una cena “base” in pizzeria incide sul bilancio familiare molto più di quanto faceva solo pochi anni fa.

E per una famiglia di quattro persone, il conto medio supera agevolmente i 48 euro, senza antipasti o dessert. In tempi in cui il potere d’acquisto è messo a dura prova da inflazione, caro bollette e stagnazione salariale, anche la pizza diventa cartina di tornasole dell’economia quotidiana.

Fa un certo effetto, ma la città con il prezzo medio più alto per un pasto in pizzeria non è Milano né Roma, bensì Reggio Emilia, con 17,58 euro. Seguono Siena con 17,24 euro e Macerata con 16,25 euro. Città di media grandezza, non particolarmente identificate con la tradizione pizzaiola, che però riflettono un’altra realtà: il posizionamento commerciale della pizza si sta spostando verso segmenti medio – alti, spesso legati a logiche di ristorazione gourmet, marketing esperienziale e branding territoriale.

E dove costa meno? No, non a Napoli. A sorpresa – ma nemmeno troppo, per chi ci vive – la città con la pizza più economica d’Italia non è Napoli. La medaglia d’oro va a Livorno con un costo medio di 8,75 euro. Seguono Reggio Calabria con 9,15 euro, Pescara con 9,37 euro e Catanzaro con 9,96 euro. A Napoli si trova ancora una pizza a buon prezzo, ma la media complessiva è salita, complice anche la forte pressione turistica e la trasformazione di molte pizzerie in veri e propri format da export.

Dietro l’aumento c’è una molteplicità di fattori. I costi delle materie prime – farina, olio, mozzarella, pomodori – sono aumentati. L’energia pesa, soprattutto per chi usa forni a legna o elettrici ad alte prestazioni. Anche il costo del lavoro, seppur spesso ancora contenuto in questo settore, ha subito pressioni al rialzo. Ma non basta: molti ristoratori hanno rivisto i listini per allinearsi alle nuove aspettative del mercato, investendo in qualità, estetica, esperienza.

In parallelo, il concetto di pizza è cambiato. Sempre più spesso, l’impasto è a lunga lievitazione, le farine sono selezionate, le tecniche riprendono processi da panificazione evoluta. Si è passati da un piatto veloce e replicabile a una proposta gastronomica sofisticata, che giustifica – almeno sulla carta – il prezzo richiesto.

In questo scenario, cambiano le abitudini dei consumatori. Si esce meno, si scelgono locali “sicuri” dove il prezzo è chiaro e giustificato, si rinuncia all’extra. Aumentano gli ordini d’asporto e – per i più volenterosi – le sperimentazioni domestiche con impasti fatti in casa. Alcune pizzerie rispondono offrendo menu fissi, formule lunch o “pizza sharing”, ma la sensazione è chiara: la pizza non è più una certezza low-cost.

Come il caffè o il pane, la pizza è un indicatore culturale ed economico. Se anche questo bene comincia a diventare inaccessibile per una fascia crescente della popolazione, qualcosa va rivisto. Non solo nei modelli di consumo, ma nel sistema più ampio che collega produzione alimentare, ristorazione e distribuzione del reddito.

L’aumento del prezzo della pizza è, in fondo, un messaggio chiaro: stiamo ridisegnando, senza accorgercene, la mappa della socialità e della condivisione.

Ricordo ancora quella volta a Napoli – città dove una margherita dovrebbe costare come un caffè al nord – in cui mi sedetti in una pizzeria in zona centrale, molto pubblicizzata online. Ottima, nulla da dire. Ma il conto fu di 18 euro per una margherita e una birra artigianale. E in quel momento, nonostante fossi nel cuore della tradizione, mi sentii come un turista a Milano. La sensazione non era il costo in sé, ma la perdita di una promessa: quella della pizza come momento accessibile, condiviso, senza pretese.

In definitiva, la pizza resta un simbolo potente. Ma come ogni simbolo, evolve con il tempo. E oggi ci racconta qualcosa di più grande: una trasformazione nei consumi, nei desideri, nei limiti della nostra quotidianità. Se anche una margherita diventa oggetto di riflessione economica, forse è il momento giusto per chiederci: quali sono le nostre nuove priorità?

Ecco, la pizza – senza volerle addossare troppi significati – è anche questo. Un termometro del Paese. Sta a noi leggere bene la temperatura.

Segui il canale LIFE & NEWS su WhatsApp!

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Redazione
Redazione
La redazione è composta da un team dinamico e innovativo di giornalisti, redattori e appassionati, dediti a raccontare storie di vita ed a offrire notizie attuali. Con rigore e passione, produciamo contenuti di qualità che informano, ispirano e creano connessioni, garantendo trasparenza e affidabilità nell’informazione.

Life and News "più vita alle notizie" il nuovo magazine in sinergia con Giovani del Sud

La nostra piattaforma social Giovani del Sud si affianca al nuovo progetto editoriale Life and News Magazine, una testata on line che punta ad una visione fresca e completa del mondo contemporaneo.

Banner 300x250: Giovani del Sud
Banner 300x250: EmozionArt
Banner 300x300: Euro Dental Lab 2000 - Raffaele e Amedeo Briola Odontotecnici

Ultimi Articoli

Banner 300x250: Scatolificio Martinelli Srl
Banner 300x250: Associazione Dream Team – Donne in Rete - Per la Ri-Vitalizzazione Urbana - APS

Da Leggere